La pizza è un cibo amato in molte culture, ma la sua evoluzione è lontana dall’essere giunta alla conclusione.
La sua storia risale all’antica Grecia e all’Egitto, ma è stata la città di Napoli a darle quel sapore, fascino e consistenza che conosciamo ancora oggi. Fin dal XVIII secolo, era considerata un semplice cibo popolare e veniva venduta da venditori ambulanti nelle strade.
Nel corso degli anni, è diventata una delle pietanze più famose al mondo e tantissimi ristoranti specializzati hanno deciso di esportare la ricetta in tutto il mondo.
Se vuoi approfondire la storia della pizza, abbiamo dedicato un intero articolo all’argomento.
Oggi, le reinterpretazioni moderne dei sapori classici stanno prendendo il sopravvento, con chef che sperimentano nuovi ingredienti e tecniche per creare varianti uniche.
In questo articolo parleremo delle varie tipologie di pizza, che si tratti di gourmet con ingredienti artigianali o di una pizza vegana con ingredienti innovativi, le possibilità sono infinite e la costante è sempre e solo una: qualità delle materie prime e cottura, dove il forno adatto gioca un ruolo imprescindibile sulla qualità finale del prodotto.
10 tipologie di pizze tradizionali più famose al mondo

Pizza napoletana: nasce a Napoli ed oggi è riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. È una pizza rotonda con bordo alto e soffice condita con pomodoro, mozzarella di bufala, olio d’oliva, basilico fresco e ingredienti a scelta. Oltre all’impasto, per replicarne l’autenticità è fondamentale utilizzare forni in grado di rispettare tutte le esigenze di cottura indicate nel disciplinare.
Pizza alla marinara: un’altra specialità napoletana che prende tale nome perché in passato era il pasto più comune dei pescatori di Napoli. È considerata la versione più semplice e tradizionale della pizza.
Pizza margherita: inventata a Napoli nel 1889, prende il suo nome in onore della Regina Margherita di Savoia che ne rimase entusiasta dal primo assaggio.
Pizza fritta: è una specialità della città di Napoli, in cui la pasta dopo aver lievitato per diverse ore, viene fritta invece che cotta al forno.
Pizza pugliese: originaria della Puglia, si tratta di una pizza rotonda con bordo alto e soffice, condita con pomodoro, mozzarella e salsiccia pugliese. Presenta una crosta sottile e croccante ma rimane morbida al centro ed è spesso cotta in forno a legno per conferirle un sapore affumicato.
Pizza siciliana: originaria della regione Sicilia, è nota per la sua forma quadrata e per la crosta spessa e soffice, grazie alla presenza di patate nella ricetta dell’impasto.
Pizza con crosta ripiena: anche conosciuta come “pizza portafoglio”, dove la crosta viene piegata su se stessa e sigillata, creando una tasca da riempire con ingredienti gustosi. Una volta farcita viene cotta nel forno fino a quando la crosta diventa dorata e croccante.
Pizza al taglio: una variante della pizza italiana, diffusa soprattutto a Roma. È una pizza rettangolare cotta in forno, all’interno di una teglia e tagliata a pezzi.
Pizza romana in pala e pizza al padellino

Negli ultimi anni sono frequenti le reinterpretazioni moderne dei sapori classici della pizza. Ad esempio, la pizza con funghi porcini e prosciutto crudo è diventata una scelta popolare per i foodie che ricercano gusti particolari e gourmet.
Questi sapori più classici, vengono lavorati in modi differenti a seconda delle varie regioni. Ci sono due tecniche di cottura e gestione dell’impasto che teniamo a sottolineare perché sempre più ricercati e amati dagli italiani e non solo.
Pizza romana in pala: l’impasto viene fatto lievitare su una teglia rettangolare (da cui arriva la sua forma) e poi viene cotta in forni a legna o elettrici.
A differenza della pizza tradizionale ha una consistenza più spessa e una crosta sottile e croccante. Per questo motivo è diventata una scelta popolare per coloro che cercano leggerezza senza rinunciare al gusto.
Pizza al padellino: è una variante della pizza tradizionale che viene cotta in padella anziché in forno. Questa opzione ha origine in Campania, dove è conosciuta come “Pizza Montanara”. Qui l’impasto viene steso, meglio se utilizzando uno stendipizza, in forma rotonda e lavorato tramite impastatrici. Il tempo di lievitazione è più breve e può essere farcita con una vasta gamma di ingredienti.
La pizza fusion: tendenze popolari nel mondo
Oltre alle reinterpretazioni moderne dei sapori classici della pizza, ci sono anche tendenze popolari sparse in tutto il mondo che stanno prendendo il sopravvento. Vengono definite Pizze Fusion e utilizzano ingredienti tipici delle tradizioni locali.
Pizza al estilo argentino: molto diffusa in Argentina, è una variante della pizza italiana che si distingue per la sua crosta sottile e croccante.
Pizza messicana: un mix di piccante, dolce e salato dove predominano ingredienti come cipolla, fagioli, jalapeños, guacamole, avocado.
Pizza hawaiana: una delle pizze più conosciute e criticate al mondo per la sua particolare combinazione di ingredienti.
Pizza indiana: combina sapori e ingredienti tipici della cucina indiana come peperoni e spezie varie. Conosciuta anche come “pizza tandoori” perché viene appunto cotta in un forno a legna tradizionale che porta questo nome.
Pizza giapponese: nota anche come “okonomiyaki pizza”, che in Giappone è una tipologia di impasto realizzato con pancake, condito con salsa tonktsu e altri ingredienti tipici. Questa pizza viene spesso servita con una guarnizione di zenzero e salsa Worcestershire.
Impasti alternativi: pizza senza glutine e vegana

Negli ultimi anni, l’industria della pizza ha assistito ad una crescente attenzione verso le esigenze alimentari specifiche dei clienti.
In particolare, esistono varianti che offrono opzioni più salutari come le pizze vegetali e vegane.
Oppure nuove tipologie di impasti che rispettano le restrizioni alimentari, intolleranze ed allergie come le pizze senza glutine.
Pizza vegana: utilizza ingredienti esclusivamente di origine vegetale. L’impasto è fatto con farine alternative e la mozzarella viene sostituita con alternative vegane come tofu o formaggio di anacardi.
Due consigli sulle farciture: abbondare di verdure tagliate molto finemente (consigliamo di utilizzare un buon tagliaverdure, cuocerle a parte e inserirle sopra la pizza a fine cottura.
Pizza senza glutine: l’impasto viene preparato con farine alternative a quella di grano, utilizzando la farina di riso, mais o mandorle. Sempre più pizzerie si stanno attrezzando per andare incontro a clienti con intolleranze o problemi di digestione.
Si tratta di una scelta imprenditoriale quasi obbligatoria, ma non semplice da praticare perché necessità di grande attenzione all’interno delle cucine.
Per questo motivo consigliamo l’utilizzo di impastatrici professionali, che permettono di lavorare organizzati e puliti, evitando il rischio di mischiare o toccare l’impasto con prodotti che potrebbero causare problemi a chi soffre di celiachia.
Il futuro della pizza: tra evoluzione e tradizione
La pizza ha un futuro luminoso e continuamente in evoluzione nel mondo culinario. Nuovi abbinamenti e tecniche di cottura, porteranno a nuove reinterpretazioni e stili da scoprire, continuando ad ispirare sempre più chef e pizzaioli.
Siamo sicuri che la tradizione sarà sempre la base da cui partire e la sicurezza su cui rifugiarsi. Per questo consigliamo a tutte le cucine professionali di attrezzarsi con forni che sappiamo replicare l’autenticità e le caratteristiche della tradizione.